UN VILLAGGIO PALAFITTICOLO NEL TERRITORIO DI ALFIANELLO?
Nella stagione estiva, nel greto e sulle sponde del fiume Oglio, all'altezza del comune di Alfianello, a causa dell'abbassamento del livello delle acque, affiorano centinaia di reperti archeologici.
Sono sopratutto frammenti di vasi, ma anche ossa di animali, corna di cervo, pesi da telaio e molti altri manufatti per lo più di età preistorica e protostorica provenienti da uno o più siti archeologici non identificati.
Da molti anni i volontari del Gruppo Storico Archeologico di Manerbio fanno il possibile per evitare la dispersione dei reperti che restano esposti agli agenti atmosferici e alla raccolta indiscriminata da parte di passanti casuali.
I materiali raccolti sono portati al Museo Civico di Manerbio dove vengono lavati e sudpisi per essere inventariati ed eventualmente restaurati.
Grazie a questa attività è stato possibile avviare lo studio preliminare dei materiali rinvenuti per cercare di rispondere ad alcune domande.
Perchè i resti archeologici emergono dal fiume?
Due sono le risposte possibili a questa domanda.
1. I resti archeologici si trovano nel fiume perchè in origine il fiume era stato scelto deliberatamente dagli uomini per le proprie attività, magari per costruire un villaggio presso le rive.
2. I resti archeologici si trovano oggi nel fiume perchè questo, nel corso dei millenni, ha cambiato il suo corso andando ad investire un'area dove c'erano le tracce dell'attività umana.
Il sito, o i siti archeologici, non sono attualmente identificabili in quanto il movimento del fiume può aver allontanato i reperti dalla loro giacitura originaria che potrebbe essere inpiduata esplorando accuratamente il territorio.
Il sito archeologico coperto dal fiume che funzione aveva?
Che si trattasse di un insediamento (o più di uno?) lo intuiamo dalla natura dei manufatti rinvenuti, tutti inerenti alle attività quotidiane.
Pentole, piatti, teglie, anfore e boccali di terracotta erano impiegati per la cottura e la consumazione del cibo e delle bevande, o per la loro conservazione. La lavorazione del latte è testimoniata da contenitori, attingitoi, fornelli.
Zappe e picchi di corno di cervo erano usati per l' agricoltura.
Le fusaiole e i grossi pesi da telaio di argilla sono indizio della filatura e tessitura della lana per la preparazione di abiti e tessuti vari.
Un oggetto di legno simile a un grosso chiodo o picchetto potrebbe avere avuto una funzione nella struttura delle abitazioni.
Nell'età del Bronzo, nella Pianura Padana, si abitava nelle palafitte, capanne costruite su pali infissi nel terreno, in zone umide, vicino al fiume.
A che epoca risale?
Il tipo di manufatti rinvenuti ci permette di capire anche l'epoca in cui il villaggio è stato attivo.
La forma dei manici (anse) di boccali e capeduncole, di altri manufatti ceramici e metallici ci parlano sopratutto del millennio 2200-1200 a.C., ovvero l'età del Bronzo, periodo cui risalgono la maggior parte dei materiali.
Alcuni manufatti sembrano testimoniare la presenza umana nella zona anche nell'età del Bronzo Finale (1200-900 a.C. ca.) e nelle età successive, anche se probabilmente con minore intensità, come dimostrano alcuni reperti risalenti alla prima età del Ferro e all'età romana.
Di estremo interesse, infine, è il ritrovamento di un reperto molto antico, un vaso a bocca quadrilobata, unica testimonianza della presenza umana nella zona nel Neolitico Medio.
S. O.