Il monumento alla dea Minerva

Luogo di installazione: Portico del Palazzo Luzzago, sede comunale - Manerbio (BS)

Scultore: Giovanni Battista Mondini

 

NOTE STORICHE

Minerva, dal greco “Athena o Pallade”, è dea delle arti, dei mestieri della guerra e soccorritrice degli eroi. Nella tarda mitologia greco-romana, diventa anche dea della saggezza.

Giulio Cesare, generale romano, conquistò tutta la Gallia e una parte della Britannia e nominò tra le divinità galliche proprio Minerva. Iscrizioni votive alla dea Minerva, accompagnate da epiteti, appaiono sparse su tutto il territorio celtico, in Gallia, in Spagna e in Britannia, come pure in Pannonia, Italia e Germania. La mitologia vuole che Minerva sia generata, completamente armata, dalla testa di Zeus (Giove) il quale avrebbe inghiottito la sua sposa Metis perché, informato da Gea e da Urano, gli avrebbe generato un figlio sovvertitore del suo potere sugli dei e sugli uomini. Tale mito chiarisce la presenza degli attributi militari (lancia, scudo ed elmo) che caratterizzano la divinità. Minerva è anche dea della sapienza poiché nata direttamente dalla testa di Zeus. La gara tra Minerva e Poseidone, per il dominio sull’Attica, costituisce materia di un altro mito: durante la competizione, Poseidone fa balzare dalla terra il primo cavallo, mentre Minerva pianta il primo ulivo. La vittoria è assegnata a Minerva perché l’ulivo è simbolo di pace.

Il suo simbolo più caratteristico, ma anche la sua arma più potente, è l’egida che porta sul petto; si tratta della pelle di un Gigante che cedette alla forza della dea durante la Gigantomachia. Al centro dell’egida di solito domina il Gorgoneion, la testa della Gorgonie (Medusa), donata a Minerva dal suo protetto, Perseo; il Gorgoneion è affiancato da due orrendi serpenti ed ha il potere mortale di pietrificare con lo sguardo chi osa guardarlo.

 

CONSIDERAZIONI DELL'ARTISTA

Studiando la dea “Minerva” ho trovato in essa un enorme concentrato di simboli, significati e motivazioni mitologiche. Il compito che mi sono posto era di rappresentare la dea Minerva rispettando la sua complessità di significati e simboli e, nello stesso tempo, ottenere un’immagine semplice e pulita al fine di non stancare la mente dell’osservatore.

Dovevo anche conciliare che essa doveva rappresentare una cittadina (Manerbio) alla quale aveva derivato il proprio nome. Con questi due bozzetti spero di avere raggiunto lo scopo pur intraprendendo due correnti di pensiero, quello classico e quello moderno. I due bozzetti vogliono essere solo discussione di scelta estetica perché, nei contenuti e nello studio di realizzazione, sono identici e concettualmente uguali. Il tema predominante nella mia opera è l’istinto alla pace e all’arte, e chi meglio di un guerriero che ripone le armi poteva rappresentare le mie intenzioni?

I simboli rappresentati sono la civetta e il serpente, animali sacri alla dea Minerva, posti rispettivamente sullo scudo e sul ceppo dell’ulivo il quale, non è un legno morto, ma in evidente ricrescita. Il martello indica l’arte e i mestieri che meglio si addicono ai popoli pacifici e saggi.
Le vestigia sono in stile dorico e i piedi sono scalzi per rappresentare meglio la vicinanza della dea al mondo degli uomini. Lo sguardo fiero e lontano sono simbolo del futuro e i capelli leonini e sciolti sono un inno alla libertà dei popoli.

L’unica trasgressione simbolica (permessa ad un artista), ma sempre attinente al tema e allo scopo, è rappresentata dalla pergamena che la dea tiene nella mano destra, su di essa sono riportate le parole che il Papa Polo VI° pronunciò il 04 ottobre 1965 nel discorso fatto presso la sede dell’O.N.U. : JAMAIS PLUS LA GUERRE, JAMAIS PLUS….. Poche parole pronunciate da un Papa bresciano in un discorso che ha scosso il mondo e che sono il sunto universale della più grande verità mai pronunciata da un uomo che, in quel momento, era sicuramente sorretto da Dio.

Allegati

Curriculum vitae dell'artista

Note: Lo scuoltore Giovanni Battista Mondini si presenta

La statua della dea Minerva di G.B. Mondini al municipio di Manerbio

Note: Articolo a cura di Simone Fappanni

La dea Minerva di G.B. Mondini fra classicismo e modernità

Note: Articolo a cura di Simone Fappanni

Ultima modifica: Lun, 18/02/2019 - 16:55