LO SCAVO ARCHEOLOGICO

    LO SCAVO ARCHEOLOGICO: UN ESPERIMENTO IRRIPETIBILE

 

Il territorio in cui viviamo è il prodotto di una continua trasformazione, determinata sia dai fenomeni naturali sia dalle attività dell ' uomo. Ognuna di queste azioni lascia una traccia sul terreno: si tratta di segni più o meno evidenti che costituiscono la testimonianza della evoluzione naturale e storica di ogni sito.


Lo scopo della ricerca archeologica è quello di ricostruire la storia della presenza umana sul territorio partendo proprio dall ' analisi delle tracce che questa vi ha lasciato, cercando anche di ricostruire l 'aspetto della vegetazione e del paesaggio antichi.

L'archeologo moderno non è più chiamato soltanto, come succedeva un tempo a liberare dalla terra i singoli oggetti (magari scegliendo quelli esteticamente più belli) o le strutture (muri, tombe, ecc.) da studiare, ma a interrogare il terreno, prestare attenzione al susseguirsi dei diversi strati e cercare di comprendere come si sono formati. È il terreno stesso che suggerisce i metodi ed i tempi della ricerca archeologica: è importante imparare a leggere ed ascoltare le storie che la terra racconta a chi sa decifrare e capire il suo linguaggio.

L'archeologia ha molti punti di contatto con la geologia: entrambe si occupano del terreno e delle sue trasformazioni. La formazione della stratificazione archeologica, così come quella geologica, è dovuta a tre fenomeni fondamentali: la distruzione (o erosione), il trasporto (o movimento) e la costruzione (o accumulo). Tutte le trasformazioni che subisce un paesaggio possono essere ricondotte all'azione combinata di questi tre fenomeni, sempre collegati tra loro.

Ad esempio, la formazione di una pianura è dovuta sia ad un'azione di accumulo dei materiali, che alla lenta erosione operata dalle acque sulle montagne circostanti o dalle correnti dei fiumi. Allo stesso modo, mentre si costruisce un edificio si sta realizzando in un altro luogo un'azione di distruzione, indispensabile per procurarsi i materiali da costruzione (taglio di foreste, creazione di cave di pietra, ecc.).

La stratificazione archeologica, essendo principalmente frutto dell'attività dell'uomo, appare molto più ricca e complicata di quella geologica. Essa è costituita da molte componenti diverse, che vengono definite unità stratigrafiche.

Il lavoro dell'archeologo che voglia ricostruire la storia di un insediamento consiste nell'individuare e distinguere nel corso dello scavo le diverse unità stratigrafiche, asportandole seguendo un ordine inverso rispetto a quello con cui si sono formate durante il tempo e cercando di ricostruire la stratificazione come un libro di storia, ma cominciando a sfogliarlo a partire dall'ultima pagina. Questo procedimento prende il nome di scavo archeologico stratigrafico.

 

(B.P.)

Ultima modifica: Mar, 07/07/2015 - 12:28