IL NEOLITICO E L'ETÀ DEL RAME NEL TERRITORIO DI MANERBIO

La frequentazione del territorio di Manerbio nel periodo neolitico è attestata fin dai momenti più antichi, come dimostra l'insediamento del Vallone di Offlaga. I materiali rinvenuti al Vallone consentono di inquadrare il ritrovamento nell'ambito della cultura del Vhò di Piadena, uno dei gruppi culturali che caratterizzarono il Neolitico antico della pianura Padana, a partire dalla metà del VI millennio. a.C. Il primo neolitico dell'Italia settentrionale si caratterizza come un mosaico di culture, alcune delle quali adottarono precocemente l'economia di produzione (per esempio il Gruppo di Fagnigola, in Friuli), mentre altre restarono più a lungo legate alla tradizione mesolitica, sia per l'alta incidenza della caccia nel quadro delle attività economiche, sia per le modalità di lavorazione della pietra, con il persistere del ritocco erto.

Una cuspide foliata a faccia piana proveniente dal Vallone testimonia la frequentazione del sito anche nel Neolitico medio, momento di diffusione della cultura dei Vasi a Bocca Quadrata, un fenomeno culturale documentato in tutta l'Italia settentrionale, vivo in alcune zone fino al 3400 a.C. Direttamente a questa cultura ci riporta un frammento di vaso a bocca quadrata ritrovato sulle sponde dell'Oglio, nei pressi di Alfianello, dove il rinvenimento di numerosi manufatti preistorici induce a pensare che una deviazione del corso del fiume abbia potuto occultare un abitato di cui non conosciamo l'ubicazione originaria.

La cuspide di freccia a tranciante trasversale, proveniente dal Vallone, rimanda al Neolitico tardo e recente e rappresenta, per il momento, l'unica testimonianza dal territorio per questo periodo.

Dall'insediamento della Cascina Remondina proviene un frammento di pugnale foliato di selce che, pur non potendo essere datato con precisione, a causa della mancanza della base, elemento diagnostico, è attribuibile all'età del Rame che, in Italia settentrionale, ebbe inizio intorno al 3400-3200 a.C.). Pugnali simili sono presenti nei corredi della necropoli di Remedello Sotto e appartenevano agli individui di sesso maschile, connotati come guerrieri dalla presenza di armi. In alcuni casi tali oggetti avevano una funzione di prestigio ed erano utilizzati come oggetti da parata, indossati con il costume cerimoniale o deposti nel corredo come oggetti preziosi.

Negli ultimi secoli dell'età del Rame (2400-2200 a.C.), si diffuse in Italia settentrionale la cultura del Vaso Campaniforme, manifestazione locale di un fenomeno esteso a tutta l'Europa, così chiamato per la presenza di un tipico vaso a forma di campana rovesciata, decorato con motivi impressi. Testimonianza della presenza di questo aspetto culturale nel territorio manerbiese è il frammento di fondo di vaso campaniforme ritrovato a Milzanello.

 

(S.O.)

Ultima modifica: Mar, 07/07/2015 - 12:36