Proiezione cinematografica - "Il risveglio di un giante - vita di Santa Veronica Giuliani"

Sabato, 28 Ottobre, 2017
il risveglio di una gigante politeama manerbio

EVENTO ECCEZIONALE AL CINEMA POLITEAMA DI MANERBIO!

Sabato 28 ottobre ore 21 proiezione del film:IL RISVEGLIO DI UN GIGANTE - VITA DI SANTA VERONICA GIULIANI

Sarà presente in sala il regista Giovanni Ziberna!

 

Il film narra la storia di Orsola Giuliani. Nata a Mercatello sul Metauro, paesino poco distante da Urbino, il 27 dicembre 1660. È la più piccola tra cinque sorelle, quattro diventeranno suore. Come il padre, neanche il vescovo vuole che Orsola (questo il suo vero nome) entri in convento: è troppo giovane e troppo bella, meglio darla in sposa ad un rampollo della nobiltà locale. Le lacrime della fanciulla, però, fanno sì che il vescovo accetti la sua consacrazione dandole il nome (provvidenziale) di Veronica. Colei che per gli agiografi sarà la “Veronica” della Via Crucis scelse per sé il più povero convento delle cappuccine della zona, quello di Città di Castello, vicino a Perugia dove ricevette le piaghe della passione di Cristo.

A seguito di quelle stimmate che la santa non poté nascondere, le umiliazioni sopportate dopo che il Sant’Uffizio prese su di sé il caso furono durissime: per cinquanta giorni fu rinchiusa nell’infermeria in totale isolamento. Su tutto vinsero la sua grande obbedienza e umiltà. Vinse l’espiazione, l’eroico anelito all’immolazione nel desiderio di convertire tutti. «Crocifiggete me! Io mi offro perché i peccatori mi inchiodino al Vostro posto!», così andava ripetendo Veronica al “suo” Gesù. Non è un caso se la maggior parte delle sue esperienze intime hanno come indiscusso protagonista il suo cuore: incendi, bussi, impeti, ferite, dardi, chiodi.

Incredibile è il fenomeno della sostituzione del «cuore ferito» (il suo) per il «cuore amoroso» (del Signore), un gioco mistico che riempirà molte volte le pagine più vivaci del suo Diario di ben 22.000 pagine. Altre volte Veronica nel suo petto custodisce letteralmente due cuori: il suo e quello di Gesù. Il primo batte normalmente, il secondo le solleva le costole, tanto che in convento le consorelle, anche da lontano, ne sentono il battito. Vedono Veronica bruciare per l’effetto del fuoco di questo “secondo cuore” e per refrigerio corrono ad immergerle le mani nell’acqua, che.. inizia subito a bollire. Chiaro che all’uomo iper-razionalista di oggi i fenomeni mistici descritti nel Diario possono apparire autentiche follie. Peccato però che il vescovo di Città di Castello, appena prima dei funerali, prima di procedere all’autopsia, avesse convocato davanti alla santa le figure più rappresentative della città. Se ne conservano ancora i nomi: il governatore Torregiani, il pittore Angelucci, il medico Bordiga, il chirurgo Gentili, il cancelliere Fabbri, il notaio e molti confessori. Nel momento di estrarre il cuore i presenti videro in esso riprodotti i segni puntuali descritti anni addietro da Veronica nel suo Diario. Esattamente come da sua descrizione videro che sul cuore di Veronica era “stampato” tutto: la Croce, la corona di spine, la lancia e la canna legate insieme, l’iscrizione, i martelli, i chiodi, lo stendardo di Cristo Re, le due fiamme simboleggianti l’amore di Dio e l’amore del prossimo, le sette spade dell’Addolorata, e le iniziali del Nome di Gesù e di Maria. Alla morte della santa, preannunciate anni prima al suo confessore, le ultime parole di Veronica furono: «L’Amore si è fatto trovare! Questa è la causa del mio patire. Ditelo a tutte, ditelo a tutte!».

La vicenda terrena di Veronica Giuliani, insieme ai “pesanti” risvolti teologici offerti dal suo esplosivo Diario (Maria si presenta alla santa come “Corredentrice” e “Mediatrice di tutte le grazie”), è ora finalmente narrata in un docu-film: Il risveglio di un gigante. Vita di Santa Veronica Giuliani. Il regista è il vimercatese Giovanni Ziberna, che è  cresciuto alla scuola di Ermanno Olmi, ha lavorato con maestri del cinema come Abbas Kiarostami e Ken Loach. La sua vicenda personale (e quella di sua moglie, Valeria Baldan, co-regista del film) è piuttosto singolare: ateo e non battezzato deve la sua conversione proprio alle vicende legate alle riprese del film sulla santa: incontri e “coincidenze” eccezionali che hanno totalmente stravolto la sua vita.

(da “TEMPI” di Valerio Pece)
 

Allegati

Il manifesto del film

Note: Vedi l'allegato

Data: 28/10/2017 Ultima modifica: Ven, 20/10/2017 - 16:14